Milazzo. Il giallo del cadavere carbonizzato: arrestato un 56enne
E’ accusato di omicidio premeditato e distruzione di cadavere. Nella notte i Carabinieri del Comando Provinciale di Messina hanno eseguito un’ordinanza del Gip del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, su richiesta della Procura, arrestando Ettore Rossitto, 56 anni. Al centro della vicenda c’è il giallo di Via Pezza del Pioppo. Era il 28 luglio, quando su un terreno venne ritrovato un cadavere carbonizzato. I Carabinieri del Nucleo Investigativo e della Compagnia di Milazzo avviarono immediatamente le indagini, risalendo all’identità della vittima, pur mantenendo il riserbo. Il corpo senza vita e carbonizzato apparteneva a Giovanni Salmeri, pensionato di 73 anni. Il cadavere presentava anche ferite da arma da taglio ed era irriconoscibile. Unici elementi rinvenuti furono un cappellino verde parzialmente bruciato, un portafoglio contenente un euro, tre mazzi di chiavi e un coltellaccio da cucina. Nessun documento, nessun effetto personale. L’autopsia ne rivelava le caratteristiche: caucasico, alto 1,65, attinto da almeno undici coltellate a petto, addome e trachea, utilizzando verosimilmente un coltello con lama di 20 centimetri rinvenuto sulla scena del crimine. I Militari dell’Arma hanno visionato e analizzato più di 10 mila ore di registrazione delle immagini di videosorveglianza acquisite da oltre 40 telecamere pubbliche e private, installate nelle zone vicine al rinvenimento. Così veniva individuato, nella mattinata del 28 luglio scorso, il transito di un ciclomotore con a bordo due uomini. Il passeggero indossava un cappello con visiera di colore verde, simile a quello rinvenuto sul luogo del delitto e abbigliamento compatibile ai frammenti ritrovati sul corpo carbonizzato. Altre immagini mostravano una colonna di fumo proveniente dal luogo del delitto, compatibile con l’incendio del cadavere. Successivamente il passaggio dello stesso ciclomotore con a bordo il solo conducente. Partendo da alcuni elementi distintivi del ciclomotore e del casco del conducente, gli investigatori riuscivano a individuare un fotogramma tratto da un’ulteriore telecamera, dove era possibile rilevare la targa del mezzo e giungere all’identificazione del proprietario che veniva quindi sottoposto a monitoraggio. L’attività consentiva di accertare i pregressi rapporti di conoscenza con la vittima. Giovanni Salmeri risultava irreperibile da tempo, sebbene nessuno ne avesse denunciato la scomparsa. L’identificazione del cadavere avveniva proprio a seguito dell’accesso eseguito dagli investigatori presso l’abitazione del predetto, effettuata utilizzando uno dei mazzi di chiavi rinvenuti sulla scena del crimine. L’uomo viveva da solo e in pessime condizioni igienico sanitarie. I vicini confermavano di non averlo più visto dal mese di luglio. La visione di ulteriori telecamere consentiva di individuare, in immagini risalenti alla mattina del 28 luglio, lo stesso Salmeri in compagnia di Rossitto nei pressi di un ufficio postale di Milazzo, dove emergeva che la vittima aveva ritirato 650 euro di pensione. Considerata questa circostanza, in considerazione della sequenza temporale delle immagini, è stato possibile ricostruire il delitto. Salmeri è stato condotto in località isolata sulla sponda del Torrente Mela. Gli inquirenti ritengono che qui gli sia stato sottratto il denaro appena riscosso all’Ufficio Postale per poi colpirlo con undici coltellate. Sulla base dei gravi indizi di colpevolezza, il Gip ha ritenuto sussistente la premeditazione del delitto, comprovata anche da ulteriori filmati del giorno precedente che ritraggono il Rossitto mentre si reca ad effettuare due sopralluoghi nei pressi del posto in cui il giorno successivo avverrà il delitto. In una circostanza addirittura invertendo repentinamente la direzione di marcia, a poche centinaia di metri, dopo essersi accorto della presenza di una pattuglia dei Carabinieri. Attualmente si trova ristretto presso il carcere di Messina.