Barcellona Pozzo di Gotto. Carabinieri arrestano quattro persone per estorsione al Perditempo.
Tanta l’indignazione dell’opinione pubblica cittadina di fronte a quell’episodio di violenza che portò il titolare del ritrovo Perditempo a chiudere il suo locale in un fine settimana di novembre. Gli attestati di solidarietà e una manifestazione organizzata alla Vecchia Pescheria espressero tutto lo sdegno di tanti barcellonesi. Sono sei adesso le persone indagate per quell’episodio. Per tre di loro è stata disposta la custodia cautelare in carcere. Si tratta di Giuseppe Francesco Calabrese, 35 anni; Santo Genovese, 28 anni e Carmelo Benenati, 33 anni. Sono stati disposti i domiciliari per Andrea Benenati, 20 anni. I provvedimenti scaturiscono dalle indagini coordinate dal Sostituto Procuratore Rita Barbieri e avviate dal Nucleo Operativo e Radiomobile di Barcellona Pozzo Di Gotto nello scorso novembre. La sera del 9 novembre, infatti, il titolare del ritrovo, dopo avere chiesto il pagamento delle consumazioni dei sei avventori, è stato aggredito con schiaffi. Gli avventori, che avevano consumato shortini per un ammontare di 70 euro, sono stati individuati attraverso l’acquisizione delle testimonianze e dei riscontri dei sistemi di video sorveglianza. Secondo quanto emerso, uno degli arrestati aveva festeggiato ad ottobre il suo compleanno nel locale senza pagare consumazioni pari a 60 euro, mostrando un atteggiamento minaccioso di fronte al titolare, costringendolo a rinunciare al pagamento. Non andò così il 9 novembre quando il titolare fu avvisato della presenza di quelle persone, raggiunse il suo esercizio commerciale e non intese recedere dal chiedere il dovuto. Una richiesta ritenuta offensiva dal gruppo che lo trascinò fuori dal locale, sferrandogli uno schiaffo tenendo una banconota da 20 euro nel palmo della mano. Così per dimostrare ai presenti l’affronto che aveva ricevuta. Le aggressioni sono continuate poi anche all’interno del locale con schiaffi e minacce rivolte sia al titolare che ai dipendenti e con diversi calci alla porta d’ingresso del locale. Al termine dell’accaduto, inoltre, gli aggressori si immortalavano in foto “selfie” di gruppo. I Carabinieri hanno anche eseguito cinque decreti di perquisizione, sia presso l’abitazione degli arrestati che presso quella dei due indagati non raggiunti da misura cautelare. La perquisizione presso il domicilio di uno dei due indagati a piede libero ha consentito di rinvenire e sequestrare 74 munizioni di diverso calibro (71 munizioni cal. 7,65 e 3 munizioni cal. 38 special). Lo stesso è stato denunciato anche per detenzione illegale di munizioni.