Barcellona Pozzo di Gotto. La situazione del carcere, il punto di vista della FIMMG
L’ultimo suicidio in ordine di tempo, quello di un giovane detenuto di Sant’Agata Militello, ha acceso le polemiche sulla situazione del carcere di Barcellona Pozzo di Gotto. Sulla questione è intervenuta la Federazione Italiana Medici di Famiglia, settore Polizia Penitenziaria. La Segreteria Regionale ha voluto accendere i fari sui bisogni dei detenuti e sulle condiioni di sicurezza del personale.
Intanto nel mirino dell’Associazione c’è il precedente Governo Regionale: “Contro il parere degli esperti di questa rappresentanza dei lavoratori – si legge in una nota – sono state emanate direttive che, nel mese di agosto 2016, hanno decapitato il corpo sanitario dell’Istituto determinando molte criticità tra le quali l’avvicendarsi continuo, ogni 6 mesi, del personale medico deputato a garantire la copertura del servizio h24″. Nota di merito invece per l’ASP: ” Si deve dare atto che grande sforzo è stato profuso dalla Direzione Generale della ASP Messina, che con risorse proprie, ha cercato di far fronte alle molte esigenze dell’istituzione penitenziaria barcellonese, pur dovendosi attenere alle disposizioni e direttive emanate dal precedente Assessore e dal suo staff”.
Gli strali della segreteria regionale della FIMMG colpiscono l’Amministrazione Penitenziaria regionale “che non ha mai coinvolto la Direzione Generale dell’azienda territoriale nella definizione degli ambiti e delle capienze in modo tale da poter avviare un percorso di programmazione. In ultimo, addirittura, ha respinto la richiesta dell’Area Sanitaria di bloccare temporaneamente l’invio di detenuti con problematiche psichiatriche, al fine di rivedere il modello organizzativo e definire gli ambiti detentivi da assegnare alla ATSM oltreché procedere alla definizione del numero dei posti letti. In spregio ad ogni logica di collaborazione, con fare autoritario, lo specifico ufficio palermitano – non curante del richiamo alla responsabilità – ha attuato invece l’immediata assegnazione di un soggetto ed ha annunciato la assegnazione di altri detenuti prevedendo la possibilità di ulteriore incremento di ancora 30 unità”.
“Tale abominevole modalità – prosegue la nota – intende riproporre logiche manicomiali superate e pericolose. Purtroppo sembra di tornare indietro. Vengono riproposte le situazioni del 2009/2010 quando questa associazione, vedendo crescere il numero degli internati presenti all’ex OPG senza pari incremento di mezzi, lanciava grida di allarme rimaste inascoltate dal DAP; logiche che hanno portato a più di 400 internati per una struttura programmata per 270/300 e che hanno determinato i drammatici interventi della commissione Marino. In pochissimo tempo l’Istituto ha subito una radicale trasformazione lasciando la veste di OPG ed essendo trasformata in Casa Circondariale con annesse sezioni di Casa di Reclusione, di sezione per osservazione psichiatrica, di sezione femminile, con Articolazione per la Tutela della salute Mentale e da ultimo anche colonia agricola e casa lavoro. Vale la pena ricordare che due medici, meno di un anno addietro, sono stati vittime di aggressioni”.
Infine, un auspicio sui prossimi passi che potrà compiere in materia il Governo Regionale guidato dal Presidente Nello Musumeci: “L’auspicio è che il nuovo Governo Regionale (il Presidente Musumeci conosce la struttura) ed il nuovo Assessore, dotandosi di adeguato staff di esperti conoscitori della materia, possa procedere a rivedere il modello organizzativo dell’assistenza sanitaria nelle carceri, evitando nuovi cataclismi organizzativi in strutture che ad oggi hanno superato l’emergenza iniziale con grosse difficoltà e grazie al personale già esistente al momento del transito, esperto e formato da anni di esperienza di vita professionale specifica; che il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria accetti di condividere modelli organizzativi confrontandosi con gli operatori sanitari degli Istituti Penitenziari, al fine di garantire pari trattamento a tutti gli operatori e alla popolazione detenuta dell’intera Regione Sicilia”.
Sulle dichiarazioni degli ultimi giorni, infine, la Segreteria Regionale della FIMMG “stigmatizza talune dichiarazioni fuorvianti, disapprovando ogni forma di strumentalizzazione del drammatico evento occorso”.