Aeroporto del Mela. Si farà?. Forse si, Forse no. La regola della “nnacata”
Ritorna prepotentemente alla ribalta l’Aeroporto del Mela. In visita in provincia di Messina il presidente del gruppo indiano Panchavaktra che è disponibile ad investire in un’area compresa tra il Comune di Milazzo e quello di Barcellona Pozzo di Gotto per realizzare una pista aeroportuale che impegnerebbe, nella prospettiva del gruppo indiano, 1500 persone ed addirittura 5000 nell’indotto. Insomma, con questi numeri la disoccupazione della zona interessata si abbassarebbe quasi a limiti vicini allo zero. Certo, non sul personale specializzato che in zona non c’è, ma molti addetti potrebbero essere presi proprio dall’area individuata. Ma, come in ogni prospettiva nuova, ci sono i pro ed i contro ed i favorevoli ed i contrari. A dire il vero, i consigli comunali delle zone interessate si sono già espressi in passato ed in maniera favorevole. Ma oggi si torna a parlare di referendum eventuale tra le popolazioni interessate e di carte e progetti da vedere e verificare. Nei fatti, in senso positivo o in senso negativo, si sono persi anni per ritrovarsi al punto di partenza. Si ricomincia con il 2017 e con una serie di incontri tra cui una seduta di consiglio comunale a Milazzo prevista per lunedì 9 gennaio alle 19.30. Consiglio comunale straordinario e, si spera, partecipato dal pubblico con la presenza del presidente del gruppo indiano Panchavaktra. Sarà la volta buona?. Si spera. Alcune considerazioni però vanno fatte. Più che carte e piani strategici degli indiani, bisognerebbe capire quali sono i piani strategici dei due comuni. Quale il futuro immaginato. Limitarsi a festival della cioccolata o feste in Piazza non basta. Ma di piani di sviluppo per il territorio non se ne parla e quindi si andrà a tentoni anche sull’aeroporto. Il classico atteggiamento della “nnacata”, un po sì ed un poco no. In attesa di grandi piani di sviluppo e di grandi progetti per il turismo, meglio farsi la bocca dolce con un pezzo di cioccolata ed un cannolo. Cose che gli indiani non capiscono.