Milazzo. Marmellate e verità: il sindaco Midili stanco delle illazioni sulla sua amministrazione

Una lunga diretta quella di ieri sera del sindaco della città di Milazzo Pippo Midili, per rispondere alle ennesime accuse rivolte sul suo conto e quello della sua giunta comunale. Accuse che assumono sempre più toni pesanti, illazioni che sembrano ormai fuori controlli e rivolti a screditare l’azione amministrativa degli ultimi quattro anni. “Ultimamente sono una persona molto controllata e devo difendermi da continue accuse non si sa bene da che tipo di soggetti partano” ha detto Midili facendo riferimento ai recenti video diffusi sui social che vorrebbero il sindaco con “le mani nella marmellata” per una serie di situazioni e appalti a detta di qualcuno gestiti in maniera impropria. A cominciare dall’aggiudicazione dell’appalto del centro sportivo di Bastione. La realtà parla infatti a tal proposito di 320mila euro che i cittadini milazzesi dovranno restituire al Ministero dell’economia, per non aver speso in maniere coerente con il finanziamento ottenuto, i soldi in possesso. “Ho già fatto tre esposti agli organi competenti perché è giusto che si sappia che fine hanno fatto i soldi di quel finanziamento. Soldi che sono stati distratti dal fine ultimo. Per cosa non lo sappiamo ancora, ma lo scopriranno gli organi preposti” ha ribadito Midili. L’impianto in questione, quello di Bastione, è stato terminato dall’amministrazione Midili con soldi che nulla hanno a che vedere con il finanziamento precedente. “Visto che qualcuno si dice bravo a fare le indagini, indaghi su chi ha distratto i soldi di quel finanziamento che erano vincolati. Perché distrarre le somme e destinarle ad altri fini e’ reato penale” ha continuato Midili facendo riferimento direttamente a Franco Arcoraci che ha definito “ex amico” e che per l’ultima volta sarà da lui nominato “per il suo bene, visto che mi ha definito un delinquente trovato con le mani nella marmellata”. Arcoraci ha recentemente accusato il sindaco Midili di essere non solo bugiardo ma di averlo beccato con le mani nella marmellata per diverse questioni amministrative, tra cui proprio per l’impianto di bastione. La bugia, nascerebbe dal fatto che all’interno della società che si è aggiudicata a gestione dell’impianto, c’è il fratello di un assessore. “Cinquanta soci di una società sportiva che è risultata l’unica idonea a poter gestire l’impianto di Bastione, non solo pagando un canone mensile di tremila euro ma apportando nel periodo di gestione degli interventi migliorativi alla struttura che rimarranno come patrimonio del comune di Milazzo” ha detto Midili ribadendo che non si tratta di reato far parte di una società sportiva e che la presenza di questo parente del vice sindaco Santi Romagnolo non è illegale, in quanto socio e non legale rappresentante della società. Insomma, una serie di illazioni costruite ad hoc verrebbe da pensare, oppure dovute ad un mancato approfondimento nella lettura delle carte? In entrambi i casi, come lo stesso sindaco Midili ha ribadito “si tratta di schizzi di fango non più tollerabili, lanciati per colpirmi ma non ci riuscirete perché la gente deve conoscere la verità che sto dicendo io adesso e conosce bene chi siete voi”.