Igea, la sconfitta di Acquedolci lascia l’amaro in bocca
L’Igea cade al Fresina tra tante recriminazioni. La sconfitta lascia l’amaro in bocca e fa precipitare la truppa di mister Furnari a -5 dalla vetta. Rimane inattaccabile il secondo posto, dal momento che la Santangiolese si è fatta sorprendere in casa dal Rocca di Caprileone.
Soprattutto nel primo tempo, i giallorossi avrebbero meritato il pareggio, esercitando una supremazia territoriale sui padroni di casa, abili peraltro a chiudere gli spazi e a provare insidiose sortite in contropiede. Gara che inizia subito in salita per i barcellonesi, in svantaggio dopo meno di due minuti: Truglio trova lo spiraglio giusto per bucare la rete di Lo Monaco con un diagonale ben calibrato e beffardo. L’Igea non si disunisce: colpisce un palo con Gatto, fallisce un penalty con Genovese e pareggia momentaneamente con una bellissima rete di Paludetti: diagonale a fil di palo che non lascia scampo a Caserta. L’inerzia della gara sembra spostarsi dalla parte dei giallorossi, ma in un paio di minuti due episodi parecchio contestati: in area biancoverde Paludetti viene travolto da Caserta in uscita. Ai più sembra rigore netto, ma l’arbitro probabilmente non se la sente di concedere il secondo rigore agli ospiti. Pochissimo dopo viene invece assegnata la massima punizione in favore dell’Acquedolci a seguito di un presunto contatto galeotto in area. Ma l’Igea recrimina anche perché l’azione da cui scaturisce il rigore, che si rivelerà decisivo, è viziata da fuorigioco. Il secondo tempo è un monologo giallorosso in quanto a possesso palla. L’Acquedolci riparte spesso con una certa pericolosità, mentre l’Igea sbatte sul muro difensivo eretto a difesa dei pali di Caserta. Giuseppe La Spada da posizione favorevole calcia sopra la traversa, ma si vede annullare un goal per un fuorigioco inesistente. Ai punti, l’Igea avrebbe strameritato il pareggio, alla luce di un rigore non concesso, due legni colpiti ed una rete ingiustamente annullata. La sconfitta odierna è un boccone amarissimo da mandare giù, ma nulla è perduto: il campionato è lunghissimo e ci sono ampi margini per mettere nuovamente nel mirino la vetta della classifica.