Ss Milazzo allunga in coppa la striscia positiva e batte l’Acquedolci.
SS MILAZZO – ACQUEDOLCI 1-0
MARCATORE: 10’ La Spada
Tutto è successo nel primo tempo. La parte più bella dell’avvincente confronto tra due delle squadre più in auge nei gironi di appartenenza del campionato di promozione; la pioggia che non ha dato tregua; le molte azioni che hanno avuto riscontro nel taccuino del cronista; tante giocate alla pari che hanno tenuto sempre in forse il risultato; gli innumerevoli tiri dalla bandierina (9 a 2 per i padroni di casa); anche se poi la cosa più interessante da registrare, questa volta però in direzione dei rossoblù locali, la rete che ha dato vantaggio al Milazzo, e che, alla fine, ha segnato l’esito del match. E’ giusto quindi che se ne parli subito, anche perché la stessa è maturata proprio nelle battute iniziali della gara. Uno dei tanti calci d’angolo battuto da Bartuccio ha fatto pervenire la sfera sui piedi dell’accorrente La Spada, che, con un’autentica fucilata, ha lasciato di sasso il portiere Caserta. Un episodio che consente al Milazzo di giocarsi il ritorno tra 2 settimane sul campo avversario con un vantaggio che potrebbe decidere pure il passaggio di turno nella competizione. Ciò detto, avvolgiamo il nastro del resoconto e partiamo dal fischio d’inizio, con un Milazzo sceso in campo con tanti cerotti, costretto come è stato a rinunciare a oltre mezza dozzina di giocatori per infortuni (Matinella, Rasà, Leo, Calderone) o per impegni di lavoro ed altro, visto che la partita degli ottavi di Coppa Italia si giocava in un turno infrasettimanale. Poi, su un terreno allentato dalla pioggia e il fondo campo reso viscido, presente un pubblico accettabile date le condizioni generali, l’avvio delle ostilità con l’Acquedolci schierato con due sole punte (Truglio e Calabrese) e ben disposto a centrocampo e nelle retrovie. Il Milazzo iniziava subito a martellare, ispirato soprattutto dall’estroso ed indomito Bartuccio, ma riusciva a collezionare solo angoli e tiri piazzati. Così al 4’, quando Bartuccio mandava sulla traversa una palla inattiva, battuta in conseguenza di un calcio di punizione conseguente a fallo di Collura su Di Bella. In replica l’Acquedolci manovrava con Frisenda lungo l’out destro, il giocatore convergeva al centro, concludendo con un tiro che costringeva il portiere Scibilia ad allungare in angolo. Azione quasi fotocopia sul fronte opposto al 9’, quando toccava a Caserta fare gli straordinari per sventare sul fondo una punizione battuta da Mastroieni. Prologo alla rete del vantaggio dei mamertini di cui abbiamo già detto. Subìto il gol dalla panchina Giuseppe Perdicucci dava disposizioni ai suoi per avanzare il baricentro ed a Mattia Collura il compito di completare la prima linea, la quale in verità non riusciva poi a pungere più di tanto, ed in ogni caso non destando eccessivi pensieri ed allarmismi nella compagine di mister Caragliano, anche perché Shpellzai con Coulibaly, compensavano bene l’assenza del capitano Matinella. L’Acquedolci riusciva a farsi vedere dalle parti di Scibilia al 27’, quando con un angolo battuto da Zingales per la testa di Calabrese il n.1 locale era costretto ad una rischiosa parata, su carica anche di Truglio, che veniva intercettata, e punita, dal direttore di gara Comito di Messina. Meglio al 31’, sempre Truglio, quando partiva in slalom smistando poi in area per Calabrese che non riusciva a beffare però il pipelet rossoblù che lo sovrastava in presa. Un minuto più tardi toccava a Calabrese cimentarsi al tiro che risultava però debole e senza pretese per il bravo Scibilia. Al 34’ un’acrobatica rovesciata di Trimboli ma buona soltanto per riscuotere applausi e nient’altro; al 40’ uno scambio Trimboli-Laquidara, il cui tiro però intercettava forse un braccio ospite in area sacra, sul quale però sorvolava l’arbitro, nonostante ci fosse stato qualche timido reclamo da parte del giocatore mamertino. In chiusura di tempo un provvidenziale intervento di Coulibaly toglieva a Truglio l’opportunità di battere a rete. Ben poco è rimasto da annotare nella ripresa, considerata la scelta del Milazzo (che poteva risultare però anche suicida) di arroccarsi in difesa ribattendo colpo su colpo sugli affondi ospiti, né l’Acquedolci ha tratto vantaggio dalle sostituzioni, e soprattutto da quella di Carrello che al 49’ subentrava a Frisenda ed era l’asso nella manica che forse aveva tenuto in serbo Perdicucci, perchè i suoi avversari non gli hanno concesso spazio e respiro, forse anche per il fatto che il prestigioso attaccante ha ritenuto di non rischiare tanto, considerate anche le quasi proibitive condizioni del terreno di gioco. Così, quella squadra che meritatamente si trova al comando del girone B di promozione siciliana, ancora indenne da sconfitte in campionato e che si è rivelata un’autentica macchina da gol con l’attivo di 26 reti in 8 partite giocate, al Marco Salmeri di Milazzo ha subito la sconfitta (pur se in Coppa) ed è rimasta sopratutto a bocca asciutta.