Milazzo. La sfiducia bis è una boutade. Sindaco e partiti a sostegno hanno obblighi da rispettare nei confronti dei cittadini .
Il tentativo della nuova sfiducia al Sindaco Formica è un malsano tentativo di dare linfa e vigore ad un dibattito politico che è sempre più incentrato sui personaggi che sui problemi della città. D’altra parte cosa aspettarsi sulla linea del traguardo di una legislatura piena zeppa di errori, orrori politici e lacune amministrative spesso non portate agli onori della cronaca?. L’ennesima boutade di fine stagione. Non ci sarà alcun tentativo di sfiducia bis. Non basta aver fatto cambio di posto da poco tempo per pensare che si siano cambiate idee e prospettive. Giusto per chiarezza, se a marzo 2018 qualcuno si affannava a giustificare il proprio dissenso dalla mozione di sfiducia dicendo che era arrivata troppo presto, oggi è certamente troppo tardi per poterci ripensare. Anche perchè il primo cittadino ha degli obblighi morali e politici con acune categorie ben individuate di soggetti ed a loro deve delle risposte. Partendo dai precari. non basta il previsionale 2018/2020 a mettersi a posto la coscienza. L’obbligo per il Sindaco ed il suo entoruage è quello di chiudere anche i consuntivi del 2017 e del 2018 per consentire l’avvio in tempi brevi del percorso finale di assunzione. Un’altra proroga è il classico panno caldo su una ferita enorme. Da un anno l’Amministrazione sbandiera che i bilanci mancanti sono pronti.
Solo in ultimo ci sono stati dei colpi di marcia indietro giustificati con l’assenza di un ragioniere generale. La domanda che molti si fanno è sul perchè il Sindaco non abbia fatto ricorso ad istituti praticabili per chiamare un Ragioniere a scavalco oppure ad un Ragioniere a contratto determinato come è stato fatto per il settore tecnico. Domande lecite che attendono risposta. Altrimenti continuare a dare alibi è solo l’ennesimo tentativo di mascherare l’inefficenza politica più incredibile che la storia di Milazzo ricordi. Dal palco del 2015 fu proprio Formica a sentenziare che per lui i precari erano il primo pensiero e la loro stabilizzazione il primo obiettivo. Le carte dicono ben altro ed i fatti anche. I lunghi ritardi nel dichiarare il dissesto finanziario che da sempre aveva negato dai palchi e nelle conferenze stampa congiunte con ex Sindaci sin dal 2012. Oggi i lunghi ritardi nell’accordare una procedura semplificata che forse vedrà la luce nei prossimi mesi e consentirà di dare ossigeno ai creditori antichi del Comune di Milazzo. Una lunga serie di adempimenti che meritano di essere compiuti dal Sindaco Formica e dalla sua squadra che rimane orfana di un Assessore e della componente femminile. Di questo, stranamente, non si interroga nessuno. Niente sfiducia quindi, ma azioni politiche che dovranno essere compiute per raggiungere quel minimo sindacale che anche questa amministrazione non può non garantire alla città.