Arte e artisti a rischio estinzione, la città ci aiuti senza creare problemi e mettere paletti
C’è un movimento culturale che si assottiglia e che rischia di scomparire. Non ci sono le condizioni e le richieste che vengono dal mondo della cultura, dell’arte in genere, sono di apertura per un movimento che può e deve dare tanto alla città di Milazzo. Enzo Paci, poliedrico uomo di teatro e musica, lancia l’allarme dopo anni di “patemi” interiori ed esteriori. ” Nulla a che vedere con la politica con la quale dobbiamo confrontarci ma mantenendo la necessaria indipendenza. Quanto continua a verificarsi nei luoghi deputati ad ospitare arte ed artisti, ci mortifica. Meriteremmo di più come attenzione. Facciamo grandi sacrifici. Tante compagnie, tante band, pittori, poeti e tanti altri artisti ma è come se la città rifiutasse il nostro contributo. Intendiamoci, non certo i cittadini. Ma le strutture deputate ad ospitarci sembrano trascinarsi da sempre problemi che ci costringono a caricarci di costi e di documentazioni che a volte ci spingono a rinunciare. I problemi non mancano per carità, ma nel corso degli anni si sono perse tradizioni che avrebbero potuto dare a Milazzo un supporto nello sviluppo economico cittadino.” Che Enzo Paci sia innamorato di Milazzo, traspare dalle parole che pronuncia mano a mano che la discussione si porta avanti. I riferimenti sono alla Via Crucis che nel corso degli anni è andata a relegarsi dentro alcune parrocchie mentre prima richiamava moltissima gente per strada con un percorso naturale che si districava nella parte vecchia della città tra Borgo e Castello. Centinaia di vestiti d’epoca richiusi in stanze che vengono trovate sempre con grande difficioltà. Un Presepe Vivente che sembrava avere ridestato in città quell’interesse necessaria a rispolverare vecchi percorsi e che invece è completamente scomparso. La discussione non è certamente a titolo personale, precisa Enzo. ” I luoghi deputati ad ospitare le compagnie teatrali, i musicisti, i pittori di questa città sembrano diventare sempre più piccoli tra burocrazia e somme necessarie a garantirci un’esibizione. Un esempio su tutti, l’Atrio del Carmine. Ha disponibili 140 posti che dovrebbero costare non meno di 30 euro per garantire la copertura dei costi alle compagnie che debbono recitare. A quei prezzi è chiaro che le sedie resterebbero vuote ed allora chi vuole esibirsi è costretto a farlo rimettendoci soldi di tasca. Un fatto che ha portato molte compagnie a disertare l’appuntamento con la propria città e che rischia di far dire addio alle scene a tanti artisti che oltre alla pazienza stanno perdendo la passione”. C’è voglia di dare alla città. Il messaggio è chiaro e va accolto. Non si può certo rinunciare ai scrifici di tanti artisti che vanno invece aiutati, per quanto possibile, ad esprimere la propria arte rendendola utile alla città di Milazzo.